22 -25 agosto

Il Card. Zuppi alla Route nazionale Agesci

Tema centrale dell'incontro la felicità, ma anche la responsabilità, la cittadinanza, l'educazione e la fede

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Si è tenuta nei giorni scorsi a Verona la terza Route nazionale delle comunità capi di Agesci. 

Al centro del confronto dei quattro giorni un tema intimo come la felicità, ma dai 18mila radunati a Villa Buri sono risuonati messaggi che sanno di sfida e tengono insieme l’educazione, la cittadinanza, la responsabilità, la fede. Perché la felicità «si realizza attraverso una costante assunzione di responsabilità e un’autentica apertura verso gli altri».

«Siate capi» !- ha esortato il CardinaleE questo termine è libero da confronti, competizioni, perché come deve essere è di solo Servizio. Senza di voi non cammina il popolo scout […] per poter dare la possibilità di conoscere e seguire il miglior Maestro della Vita, quel vero pellegrino che è Gesù che ama, che insegna ad amare se stessi e ad amare il prossimo e cammina nelle nostre strade e apre quella del cielo. «In questo nostro tempo di guerra siate testimoni di pace! I vostri gruppi siano luoghi in cui si costruisce e si custodisce la pace attraverso un’accoglienza vera per sconfiggere l’odio e il pregiudizio, l’ignoranza e la violenza nelle parole, nelle menti e nelle mani, disponibilità a relazioni riconciliate tra voi e con tutti. Così si disarmano le menti, i cuori, le mani».

Il cardinale è stato accolto dai presidenti del comitato nazionale Roverta Vincini e Francesco Scoppola e dall’assistente generale don Andrea Turchini, rettore del Seminario regionale di Bologna, presente anche il vice-premier Antonio Tajani che ha ricordato il suo passato da esploratore.

«In questo contesto fluido e con sempre meno punti di riferimento stabili, ma con tanti tecnici e assistenti interessati, – ha proseguito l’Arcivescovo all’omelia – siate testimoni umani e credibili di scelte definitive e libere, solo per amore e per servizio, senza il timore che siano ‘per sempre’, anzi con la preoccupazione che non siano ‘per un po’’ nel matrimonio, nel sacerdozio ministeriale o nella vita consacrata, nella professione, nell’impegno politico. Non mezze scelte, sempre timorose, perché è la scelta che fa crescere, non perché risolve tutto, ma troverà chi non lascerà mai solo e darà la forza per affrontare la strada”.

In un messaggio ai capi scout riuniti a Verona, il Papa ha chiesto «di sviluppare la capacità di ascolto e l’arte del dialogo, che sono naturalmente ancorati a una vita di preghiera, dove si entra in dialogo con il Signore, si sosta alla sua presenza per imparare da Lui l’arte dell’amore che si dona, di modo che poco a poco l’esistenza sia in sintonia con il cuore del Maestro».

 

 

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