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Martedì 13 agosto in Seminario, nell’ambito della Festa di Ferragosto di Villa Revedin, si è tenuto l’incontro “Fino agli estremi confini della Terra. La comunicazione globale per il progresso dell’umanità”.
La comunicazione nel segno di Guglielmo Marconi ha aperto ufficialmente la Festa di Ferragosto di Villa Revedin dal 13 al 15 agosto. A 150 anni dalla nascita dell’inventore bolognese della radio un dialogo tra l’Arcivescovo e il giornalista Marino Bartoletti ha inaugurato la kermesse, giunta ormai alla sua settantesima edizione, con una riflessione sull’utilizzo delle nuove tecnologie «per il bene dell’umanità non per la sua distruzione», partendo proprio da una citazione dello stesso Marconi.
«La comunicazione – ha affermato l’arcivescovo – ristabilisce qualcosa che molte volte, in un eccesso di comunicazione, si è persa, cioè l’incontro. Il giornalista Marino Bartoletti è un testimone qualificato per parlarci questo. Il luogo in cui siamo da settant’anni è crocevia di incontri. In realtà la comunicazione, sia orizzontale che verticale, è sempre presente nella nostra società, anche quando non è visibile e sembra più nascosta. Se curiamo quella verticale funziona meglio anche quella orizzontale». «Lo sport – ha dichiarato Marino Bartoletti – se bene interpretato, con i suoi valori, è un veicolo di pace. Spesso ci pensiamo noi a fare dei danni. Basterebbe osservare gli esempi che ci vengono forniti dai campi sportivi dove la pace viene praticata facendo dell’agonismo, ma alla fine ci si stringe la mano».
«Ogni tanto penso al Paradiso – ha continuato il giornalista – anche se vorrei che si allontanasse il più possibile, ma l’età mi costringe a pensarlo seriamente. E lo scrivo anche nei miei libri. Nell’ultimo testo “La Partita degli Dei“ (ndr edizioni Gallucci) immagino in Paradiso una partita tra tutti gli Dei del calcio che sono lì. Il prossimo sarà “Il Festival degli Dei“ e sarà un grande Festival di Sanremo con tutti gli Dei della musica presenti». L’incontro del 13 agosto è stato moderato da Alessandro Rondoni, Direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali dell’Arcidiocedsi di Bologna e della Ceer.
«Riflettiamo insieme sulla comunicazione – ha spiegato Rondoni – e sul bene che la comunicazione può fare ricordando i 150 anni dalla nascita di Guglielmo Marconi, uno che ha saputo connettere il mondo e gli uomini con una comunicazione veloce. Una connessione che vediamo con la radio e i segni del suo tempo, ma anche oggi con le nuove tecnologie. Assistiamo però anche a una distrazione di massa perché queste tecnologie portano il rischio di una “socialitudine” cioè di una nuova socialità ma anche di una nuova solitudine. Dobbiamo cercare quindi di capire come comunicare il bene, che vuol dire anche l’arte del vivere insieme».
A fare gli onori di casa monsignor Marco Bonfiglioli, rettore del Seminario Arcivescovile, promotore dell’evento. «È una bella occasione anche quest’anno per incontrarci – ha affermato – in questa casa per tutti i bolognesi che in questi giorni è aperta a tutti. È il luogo della formazione dei seminaristi, ma non solo, è il luogo di tanti incontri della nostra Chiesa Bolognese e in queste giornate vuole essere il luogo di tutti i bolognesi che desiderano venire qui per un momento, un incontro, per visitare le mostre e per partecipare alla festa dell’Assunta con la Messa presieduta dall’Arcivescovo». All’incontro è intervenuta anche Irene Priolo, attuale Presidente Facente Funzioni dell’Emilia-Romagna che ha spiegato: «Possiamo considerare Marconi come il precursore dell’Intelligenza Artificiale, la capacità di collegare il mondo, una comunicazione globale che ha cambiato la storia e la storia della telecomunicazione».
Dopo l’incontro il cardinale ha inaugurato le tre mostre presenti alla festa: quella sui 150 anni dalla nascita di Marconi, «Sasso Marconi la città di Guglielmo», una seconda riguarda l’Ottantesimo degli eccidi di Monte Sole e l’ultima dal titolo «Unitalsi Graphic For Mary by Aldini» con le opere grafiche degli studenti dell’Istituto Aldini Valeriani. All’incontro erano presenti presente anche il senatore Pier Ferdinando Casini, il generale Antonio de Vita e altre autorità civili e militari. Mercoledì 14 agosto è stato presentato invece il libro su Antonietta Benni, superstite degli eccidi di Monte Sole.
Approfondimenti nei prossimi numeri del settimanale diocesano Bologna Sette.