I due momenti di preghiera si sono svolti lungo via dell’Osservanza e nel centro cittadino
«Questo Venerdì Santo giunge a noi in un tempo segnato da guerre e violenze, da preoccupazioni angoscianti che crescono piuttosto che placarsi. Ripercorrere la passione di Gesù interroghi il nostro spirito, risvegli la nostra umanità e la nostra esile fede, faccia germogliare una preghiera sincera e un silenzio generante forza». Sono le parole che hanno aperto la Via Crucis che l’arcivescovo ha guidato la sera del Venerdì Santo lungo via Dell’Osservanza. I testi delle meditazioni sono state preparate quest’anno dalla Piccola Famiglia della Visitazione, nell’80° dell’eccidio di Monte Sole. Il ricordo di quelle vittime è diventata una preghiera per chiedere la pace oggi a Gaza, in Ucraina, in Africa, ad Haiti, e di suffragio per le migliaia di emigranti annegati nel Mediterraneo. La memoria ancora ai tanti sopravvissuti di Marzabotto e di tutte le guerre, che hanno testimoniato la lotta della fede, la forza di ricominciare scegliendo il bene e la fiducia nell’uomo. Nella sua riflessione al termine della Via Crucis l’Arcivescovo ha ricordato come «È bello camminare insieme – ha detto l’arcivescovo al termine della Via Crucis – soprattutto se la via è dura e faticosa e terribile, come la via segnata dal dolore e dalla croce. L’importante è che impariamo a camminare insieme e a seguire Gesù, come la Chiesa cammina dietro Gesù. La speranza significa che il male è sconfitto e che l’amore è più forte, come Gesù che ama fino alla fine. Siamo in un mondo che ha dimenticato che ripudiamo la guerra. In nome di quei tanti morti che chiedono di risolvere i conflitti con la forza del diritto e del dialogo. Combattiamo ogni male iniziando da noi stessi. Per portare la pace dobbiamo essere uomini di pace, dentro noi stessi e con tutti». Il canto, è stato curato dalla Cappella Musicale Arcivescovile della Basilica di San Petronio, con la direzione di Michele Vannelli, maestro di cappella e l’accompagnamento di Sara Dieci, organista.
Oltre un migliaio di persone, adulti, giovani ma anche numerosi bambini hanno partecipato alla Via Crucis del Venerdì Santo promossa dal movimento di Comunione e Liberazione: un percorso che nel tardo pomeriggio ha attraversato il centro storico della città, popolato in molti tratti da persone che stazionavano nei locali, colpiti dal silenzio di questo corteo che commemorava la Passione di Cristo. Partito da Piazza San Francesco, il cammino della Croce ha stazionato in alcune piazze cittadine dove si sono tenuti canti, letture e preghiere, mentre gli spostamenti sono avvenuti in un profondo silenzio. Da San Francesco al piazzale della Basilica del Santissimo Salvatore; di qui a Piazza Maggiore, davanti alla grande croce allestita sul sagrato di San Petronio; poi piazza Galvani, per concludere davanti al Complesso di Santo Stefano, le sette chiese che ricordano proprio i luoghi della Passione di Cristo a Gerusalemme. Chi ha partecipato a questo singolare momento di preghiera, ha testimoniato proprio la forza del contrasto tra il silenzio di chi pregava e l’indifferenza di chi passava o stava ai tavolini dei locali, ma che si è comunque sentito interpellato dal profondo messaggio del Venerdì della Passione di Cristo.