Le esequie di Liuwe Tamminga, organista titolare di San Petronio, si sono svolte venerdì 7 maggio in Basilica.
Il Maestro è scomparso improvvisamente lo scorso 28 aprile a 67 anni.
L’arcivescovo Matteo Zuppi ha incaricato monsignor Stefano Ottani, vicario generale, di presiedere la celebrazione, alla presenza del Primicerio monsignor Oreste Leonardi e di numerosi sacerdoti. Tante le persone che hanno voluto dare l’ultimo saluto al Maestro, che dal 1982 era responsabile dei due storici organi della Basilica, il Lorenzo da Prato (1471) che nel 1530 accompagnò l’incoronazione di Carlo V, e il Baldassarre Malamini (1596).
«La Basilica di San Petronio ricorda e rende omaggio a questo musicista colto e appassionato che ha contribuito al recupero e alla valorizzazione della musica antica – racconta Lisa Marzari degli Amici di San Petronio – non dimenticheremo le emozioni che ci ha regalato per tanti anni suonando i nostri due antichi e preziosi organi. Era particolarmente legato a quello di Lorenzo da Prato, nome del suo costruttore quattrocentesco, che è considerato l’organo di concezione , come tecnica costruttiva, tra i più antichi e grandi al mondo”.
“La sua scomparsa rappresenta una perdita gravissima – aggiunge Fabio Roversi Monaco presidente di Genus Bononiae – ci mancheranno la sua competenza, la passione per la musica e il suo carattere riservato ma affabile». Tamminga era nato nel 1953 a Hemelun, in Olanda. Formatosi al Conservatorio di Groninga, si è perfezionato a Parigi con André Isoir, leggendario titolare dell’organo di Saint-Germain-des-Pres. In Italia ha collaborato con Luigi Ferdinando Tagliavini, organista e collezionista di strumenti antichi scomparso nel 2017. E’ stato lo stesso Tagliavini ad affidargli la curatela della collezione del Museo di San Colombano, una delle più ricche e preziose al mondo, nella quale sono confluiti pezzi unici, come un clavicembalo del 1584 appartenuto alla sorella di Torquato Tasso.
