Le parole dell’Arcivescovo al Te Deum nel ricordo del Papa emerito Benedetto XVI.
Qui il testo completo dell’omelia dell’Arcivescovo al Te Deum
Ha ricordato “con tanta commozione e gratitudine” il Papa emerito Benedetto XVI, il cardinale Matteo Zuppi nell’omelia del Te Deum di ringraziamento di fine anno che ha presieduto sabato 31 dicembre nella basilica di San Petronio. E ne ha ricordato il legame con Bologna, che risale proprio alla scelta del nome come Pontefice.
Ha spiegato infatti che egli volle prendere il nome di Benedetto «proprio per riallacciarsi al suo predecessore Benedetto XV, che era stato arcivescovo di Bologna» e che lui definì «coraggioso profeta di pace» per il suo impegno prima a cercare di evitare, poi ad evitarne le rovinose conseguenze, la Prima Guerra Mondiale, che definì «un’inutile strage»: perché voleva essere anche lui al servizio della pace.
E proprio ad essere “artigiani di pace” è stato l’invito rivolto a tutti dall’Arcivescovo, “per combattere la nuova pandemia della guerra”. E questo dopo aver invitato a chinarsi sulle tante fragilità del nostro tempo: dagli anziani ai carcerati, dai giovani bisognosi d’amore a chi è fragile psichicamente ma ha soprattutto bisogno di una comunità che lo sorregga.
«Non si può essere felici che insieme – ha sottolineato . Ce lo ha insegnato la pandemia, non dimentichiamolo! Chiediamo a Dio in questa fine d’anno la forza dell’amore che vince le divisioni e ci fa capire il valore della diversità».
(Chiara Unguendoli)
La fotogallery a cura di Antonio Minnicelli ed Elisa Bragaglia