BOLOGNA – Un protocollo d’intesa «per la promozione e la valorizzazione del turismo e del patrimonio religioso in Emilia Romagna»: è quello che hanno firmato lunedì scorso nella sede della Regione Emilia Romagna il presidente della Conferenza episcopale regionale cardinale Matteo Zuppi e il presidente della Regione Stefano Bonaccini,
alla presenza del vescovo emerito di Fidenza monsignor Carlo Mazza, delegato della Ceer per il Tempo libero, il Turismo e lo Sport e degli assessori regionali Andrea Corsini (Turismo) e Massimo Mezzetti (Cultura). «È il primo accordo di questo genere in Italia, in attuazione di quello del 2017 tra la Conferenza delle Regioni, allora presieduta da Bonaccini e la Conferenza episcopale italiana guidata dal cardinale Bassetti – ha spiegato monsignor Mazza –. E lo abbiamo promosso perché amiamo questa terra e desideriamo valorizzarne le grandi ricchezze culturali ed artistiche. Quelle religiose in particolare sono ingenti, frutto del genio umano– religioso dell’Emilia Romagna».
«Mi piace definire la vocazione di questa regione – ha proseguito monsignor Mazza – quella alla “bellezza totale”: una vocazione che la porta a sintetizzare in opere millenni di storia e di cultura, e ad offrirle a chi vi viene. A ciò si aggiunge la capacità di ascolto e dialogo senza pregiudizi che caratterizza gli emiliani e i romagnoli e che ci porta a collaborare per promuovere il nostro territorio». «Il primo esito di questo accordo – ha concluso – sarà una forte qualificazione culturale e professionale di chi guida le persone alla scoperta dei beni culturali ecclesiastici, perché ne sappia cogliere ed esprimere la specificità. Il nostro scopo infatti non è confessionale o addirittura catechistico, ma intediamo far comprendere il valore culturale ed educativo di questi beni».
Il cardinale Zuppi ha sottolineato che questo accordo «dà indicazioni anche ad altre regioni, perché si mettano su questa strada di valorizzazione e di formazione. Com’è possibile infatti, al di là della propria appartenenza religiosa, capire l’arte del nostro Paese e della nostra regione, se non si conoscono i principali riferimenti cristiani? Anche oggi, le opere d’arte e i beni culturali ecclesiastici sono una “Bibbia dei poveri”».
L’Arcivescovo ha ricordato anche il grande lavoro svolto insieme da Ceer e Regione da quando, tre anni fa, fu firmato l’accordo per la valorizzazione dei 18 Cammini per viandanti e pellegrini dell’Emilia Romagna. Così come ha registrato più di 1600 visitatori la prima edizione di «Monasteri aperti», appuntamento con l’arte sacra e la spiritualità frutto del lavoro comune tra 10 diocesi emiliano– romagnole e una decina di associazioni di Cammini.
Da parte sua il presidente Bonaccini ha ringraziato in modo particolare il vescovo Mazza per il suo prezioso contributo ad un accordo che, ha detto, «senza di lui non sarebbe andato in porto». E ha ricordato che «se il turismo marino della costa romagnola continua a “tenere” e a dare un grosso contributo alla nostra economia, quello nell’entroterra, un turismo molto più consapevole ed ampio, cresce a due cifre. E in esso rientrano pienamente i Cammini, le chiese, i monasteri, le pievi e le migliaia di opere d’arte di carattere religioso delle quali l’Emilia Romagna è ricchissima».