BOLOGNA – Oggi si celebra la Giornata di solidarietà tra la nostra diocesi e quella di Iringa, in Tanzania, dove sono presenti laici, preti, suore e consacrati della Chiesa di Bologna nelle parrocchie di Mapanda e Usokami.
Le restrizioni a causa del Covid–19 ci impediscono di celebrare insieme nella Veglia e con la Messa questa tappa annuale; invitiamo comunque tutti a mantenere viva la comunione con la preghiera e il sostegno economico. Per fare offerte questi i riferimenti: Centro mssionario diocesano, presso Centro Cardinale Poma (via Mazzoni 6/4); c/c bancario Arcidiocesi di Bologna IBAN IT02 S02008 02513 000003103844; specificare la causale: «Costruzione chiesa di Mapanda»; «Sostegno alle attività parrocchiali»; «Sostegno all’ospedale di Usokami».
Su Bologna 7 in edicola domenica 15 marzo verrà pubblicata la testimonianza di don Davide Zangarini, sacerdote fidei donum della nostra diocesi impegnato a Mapanda.
Pubblichiamo qui invece una lettera di don Francesco Scimè delle Famiglie della visitazione inviataci giovedì 12 marzo mentre stava rientrando in Italia con monsignor Giovanni Nicolini dalla missione di Mapanda
«Scriviamo da Dar es Salaam, principale città della Tanzania, con qualche incertezza sulla possibilità del nostro rientro in Italia, dati i blocchi delle linee aeree che di ora in ora si accumulano. Lo scopo del nostro viaggio era principalmente la celebrazione della professione religiosa di tre coppie di sposi e di una sorella, che da anni condividono la nostra vita, secondo la regola che ci ha regalato la testimonianza cristiana di don Giuseppe Dossetti. In questo piccolo scritto egli ci invita ad entrare in un cammino di ascolto evangelico, che ogni giorno ci visita e ci conduce in una “lectio continua” di tutta la Bibbia nella Liturgia quotidiana e nell’Ufficio. In questi anni il dono delle Scritture messe nelle mani di tutti ha portato alla partecipazione di tutta l’assemblea al commento del brano della lectio quotidiana nella Eucarestia feriale. Abbiamo così fatto esperienza che solo la lectio continua della Scrittura consente di cogliere l’unità profonda del mistero cristiano, dall’antica profezia divinamente donata ai padri ebrei, fino alla nostra attesa del compimento della storia della salvezza, nel ritorno glorioso del Signore Gesù, Salvatore di tutta la creazione e di tutta la storia. Il nostro tempo vive l’urgenza dell’annuncio e della testimonianza del vangelo di Gesù a tutti i popoli e a tutte le fedi religiose che misteriosamente preparano la pace e la salvezza finale, che é per tutti. In questo quadro la professione che abbiamo celebrato a Mapanda sabato scorso 7 marzo é stata una occasione di festa di tutto un popolo radunato nell’ascolto della Parola di Dio e nella comunione di vita. Il senso di queste professioni é l’offerta di una testimonianza di vita di “famiglia”, secondo il modello della prima comunità cristiana descritta dagli Atti degli Apostoli. Il gemellaggio tra la Chiesa di Iringa e quella di Bologna, che ricordiamo in questa terza domenica di Quaresima, rappresenta l’incontro di una Chiesa giovane e viva con una di antica tradizione, ricca di doni intorno alla Parola, all’Eucarestia, cosciente di dover essere “Chiesa dei poveri”. Questo accresce la nostra responsabilità nel continuare il cammino intrapreso di scambio di doni ed esperienze, fino all’ipotesi di offerta di accoglienza di giovani per l’elevazione culturale della Chiesa più giovane».
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